Nell'articolo dedicato al Mastro Tornabuoni Long, ho parlato del legame ancestrale tra sigaro italiano, focolare domestico e pipa. Mi sembra quindi logico che l'atto di caricare e fumare il sigaro italico in pipa debba avvenire con una ritualità che rispetti questo sacro figlio della terra e del lavoro umano.
In rete vedo gente che scortica quest'opera d'arte, eliminandone la fascia e utilizzando solo il ripieno. Tal sacrilego atto non fa altro che castrare le doti aromatiche del sigaro, icarandone l'evoluzione. In questo breve articolo voglio descrivere i due sempici modi che uso per caricare il sigaro in pipa, soprattutto in funzione della sua costituzione, ossia short o long filler.
Il long filler, per essere fumato in pipa necessita di essere sbriciolato attentamente, in maniera tale da permettere un'adeguata combustione sia del ripieno che della fascia. Tale processo può essere effettuato avvalendosi di un taglia sigari, per poi romprere le rondelle ottenute, oppure direttamente con un paio di forbicine o a mano
Il prodotto ottenuto può essere utilizzato in ogni tipo di pipa, indipendentemente dal diametro interno del camino.