sabato 10 marzo 2018

Ferenc Pintér. L’illustratore perfetto - Al Museo Ettore Fico di Torino





     L'artista che più rappresenta il senso della pipa incuneata è Ferenc Pintér, il quale ha sempre proiettato il suo amore per la pipa nelle proprie opere, anche quando non rappresentavano il personaggio creato dalla penna di Georges Simenon.
 Nato ad Alassio, nel 1931, dall'artista ungherese József Pintér e dalla fiorentina Anna Antonazzi, Ferenc si trasferisce in Ungheria durante il dicembre del 1940, dove il padre dove sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico. L'operazione non ha l'esito sperato e Ferenc, dopo alcuni anni, resta orfano. Tenta di iscriversi all'Accademia di belle arti, dove, nonostante le elevate capacità tecniche, verrà respinto numerose volte a causa della sua cultura "corrotta" dalle influenze dell'Occidente capitalista. 
 Il 23 novembre del 1956, durante la rivoluzione ungherese, Ferenc fa finalmente ritorno in Italia. Qui ottiene i suoi primi lavori, compresa la collaborazione con il marchio Facis (Fabbrica Abiti Confezionati in Serie), che proprio in quegli anni rivoluzionava abbigliamento formale maschile in Italia, ispirandosi al modello americano e puntando tutto sul confezionato in base alle taglie.




 Nel febbraio 1960 Pintér viene assunto, come grafico interno, alla Mondadori. Avranno inizio due legami importantissimi per il giovane artista, quello con la casa editrici, il quale durerà per ben trentadue anni, e quello con Paola, che diventerà sua moglie nel '63. Dai grafici degli annunci pubblicitari inerenti i gialli editoriali e dalle copertine dei libri strenna, Pintér, grazie alla sua creatività, passa a disegnare le copertine e le illustrazioni interne degli Oscar, la collana più popolare della Mondadori.
  Ferenc, grazie alla sua bravura, ottiene carta bianca per disegnare le copertine per il rilancio della collana dedicata a Maigret. L'artista decide di puntare sulla figura di Cervi, inserendo alcune variazioni sulle pose e sull'abbigliamento del commissario, ottenendo immediatamente il benestare dell'autore, a cui spettava, per contratto, la supervisione e l'ok finale.




 Oltre agli Oscar, Pintér realizza anche le copertine della collana Omnibus.




 Nel 1989 dipinge i Tarocchi dell'Immaginario per Lo Scarabeo di Torino.



 Nel 1990, il quotidiano Il Messaggero pubblica a puntate una serie di 60 disegni in bianco e nero realizzati dall'illustratore italiano Ferenc Pinter e basati sul testo del libro Noi Vivi di  Ayn Rand .Le tavole sono state anche raccolte in un'edizione limitata pubblicata da Lo Scarabeo nel 2010.




 Nel 2001 la casa editrice Nuages pubblica una versione del Macbeth di William Shakespeare illustrata da Pintér.




 Gravemente malato, Pintér continuò a lavorare fino al 28 febbraio 2008, data della sua morte. Lo scarabeo pubblicherà nel 2011 un'edizione illustrata del Pinocchio di Collodi, alle cui Tavole l'artista stava lavorando prima della morte.




 Fino al 22 aprile 2018 sarà possibile assistere, presso il MEF Outside (via Filippo Juvarra 13 - Torino), alla mostra Ferenc Pintér. L’illustratore perfetto, per ricordare l'artista a dieci anni dalla sua scomparsa. La mostra comprende 50 opere tra tavole a colori, schizzi in bianco e nero, chine e layout. La mostra sarà accessibile da mercoledì a venerdì dalle 14.00 alle 19.00, mentre sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00. Qui troverete maggiori informazioni.




 Per noi fumatori di pipa, Ferenc Pintér è una persona speciale, non solo come artista e uomo, ma anche come genitore, essendo il padre di Antonio, l'autore del fantastico blog 13 Pipe. Il detto "La mela non cade mai lontano dall'albero" vale anche in senso positivo, quindi se un genitore riesce a trasmettere al figlio onestà intellettuale e rispetto per l'altro, noi non possiamo far altro che onorare ancor più il suo ricordo e la sua integrità. Un grande abbraccio Ferenc, che la tua pipa possa profumare le nostre nuvole in eterno.




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