martedì 28 marzo 2017

Ambasciator Italico il Buttero






    Il buttero è l'ammezzato più economico prodotto dal Moderno Opificio del Sigaro Italiano, solo tre euro per una confezione da cinque ammezzati. Ideale per le fumate disimpegnate durante una passeggiata o una cavalcata... Anche se il nome richiama i cowboy toscani, questo non deve far pensare di aver di fronte un sigaro masculo e robusto, anzi. I tabacchi utilizzati sono Kentucky Veneti e Toscani. La stagionatura è di tre mesi.
 A crudo si rilevano odori di legno e terra. La consistenza è bassa e ciò rende il sigaro particolarmente delicato.  Il tiraggio è ottimo. In fumata si rilevano note di terra, legno vivo e sentori autunnali, di foglie e mandorle secche. E' percepibile una nota leggermente dolciastra, che ricorda la liquirizia. Essa risulta soffusa, ma rilevabile sulla punta della lingua, ricordando gli aromi di uno shot ormai vuoto. La fumata procede costante senza ulteriori evoluzioni.
 Verso l'ultimo terzo, la fumata può risultare fastidiosa per la disgregazione della testa, indotta dalla bassa resistenza del sigaro alle sollecitazioni, che lo rende poco adatto alle fumate virili, bagnate o alcoliche. Ciò influenza negativamente la fase finale della fumata.
 Come già detto, il sigaro risulta leggero, quindi non adatto alle fumate postprandiali. Questo elemento, insieme alla bassa reisitenza del tabacco, è un invito alla prova in pipa. Qui, il contrasto tra le note terrose e quelle dolci risulta più intenso. Il lieve aumento della forza è accompagnato da un intenso aroma di legno verde che, come per la fumata a sigaro, non evolve in sentori corticali.




lunedì 13 marzo 2017

"Ho sposato una strega" ("I Married a Witch" 1942), di René Clair, e il Dunhill Nightcap






     1672. Daniele (Cecil Kellaway) e Irene (Veronica Lake), padre e figlia, appartenengono ad una famiglia che ha fatto la  storia della stregoneria. La loro sfortuna è quella di trovarsi tra i puritani di Salem, i quali non esitano a processarli e condannarli al rogo. Sulle loro ceneri, sepolte nella profondità del terreno, viene piantata una quercia, al fine di imprigionare le anime dannate dei due servi del diavolo. Non vincolata a quella prigionia è la maledizione da loro formulata su tutta la discendenza del giudice Wolley, responsabile della loro condanna.
 In una notte tempestosa del 1942, un fulmine colpisce un ramo della grande quercia, spezzandolo e liberando i due fantasmi. Il loro vagare nelle campagne li porta ad un incontro lungamente agognato, ossia Wallace Wolley (Fredric March), discendente del giudice Wolley che 270 anni prima li condannò al rogo.
 Wallace si trova in una posizione particolarmente delicata, oltre che ad essere in procinto di sposarsi con Stella (Susan Hayward), egli è candidato alla carica di Governatore, candidatura che dipende molto dal lavoro di pubbliche relazioni del suocero.
 I due fantasmi, per raggiungere quindi il tanto agognato sogno di distruggere la vita del povero discendente del loro aguzzino, non devono far altro che far saltare il matrimonio, sciogliendo museruola e guinzaglio di quell'arpia di Stella. Come raggiungere lo scopo?
 Daniele, per poter donare un corpo alla figlia, incendia il Pilgrim Hotel, che funge da crogiolo per l'incantesimo. L'edificio è proprio sulla strada percorsa da Wallace, il quale, sotto l'effetto del richiamo magico di Irene, partecipa ai soccorsi salvando la bella. Bella coperta unicamente da una pelliccia.




 Se la foto del salvataggio, pubblicata all'indomani dell'incendio, sarà un colpo di fortuna per il candidato governatore, lo stesso non si potrà dire per il legame assillante che unirà la "vittima" dell'incendio al suo salvatore...