mercoledì 2 maggio 2018

Frank Horvat ai Musei Reali di Torino





  Nato nel 1928 ad Abbazia, all'epoca città italiana, Horvat cominciò la sua carriera come fotogiornalista, pubblicando i suoi lavori su  Life, Réalités, Match, Picture Post, Die Woche e Revue. Nel 1955 si trasferisce da Londra a Parigi, città che egli immortala in maniera originale grazie ad una maggiore attenzione per i dettagli e i punti di vista particolari. La Leica, sua fedele compagna, venne utilizzata anche nel passaggio dal fotogiornalismo alle fotografie di moda, permettendogli di incastonare le opere degli stilisti nella realtà quotidiana. 
 132 fotografie del periodo londinese e parigino sono state raccolte nell'opera Frank Horvat. Paris-Londres. London-Paris: 1952-1962.








  Tra il '62 e il '63, Horvat torna al fotogiornalismo collaborando con la rivista tedesca Reveu. Nel 1976 pubblica, in maniera indipendente, Portraits of Trees (1976–82), Very Similar (1982-86) e New York up and down (1982–87).
 In Very Similar (link Amazon), il fotografo Frank Horvat gioca con “modelle” scelte tra donne di bellezza non comune, quelle che veramente lo attirano, e lascia loro interpretare le protagoniste di famosi quadri antichi: madonne, arlecchini, dame, bagnanti. Un gioco artificiale, un pretesto, con un set studiato nei minimi dettagli, per ottenere in realtà un momento di verità dalle sue modelle che, immedesimandosi nell’interpretazione, mostano la loro bellezza più profonda.










La continua ricerca lo porta a nuove sperimentazioni come l'utilizzo della tecnologia informatica da cui nasceranno lavori come Yao the Cat (1993), Bestiary (1994), Ovid's Metamorphoses (1995) e A Trip to Carrara (2012).





 In Figures Romanes (link Amazon), Frank Horvat e Michel Pastoureau decifrano, visivamente e simbolicamente, le sculture dei secoli XI e XII delle chiese francesi. Le fotografie di Frank Horvat ci rivelano il carattere elementare ed espressivo di queste figure, spesso trascurate dagli archeologi e dagli storici francesi. Tuttavia, la chiesa romanica, "tempio dell'immagine" per Michel Pastoureau, non è priva di singolarità. A differenza dell'antichità classica, la decorazione scolpita di un forte rilievo non è intarsiata con la forma architettonica, sembra lasciare questa forma di cui costituisce l'estensione. Realizzato in legno, pietra, osso o avorio, le sculture si possono trovare su volte, capitelli o porte. Sono dappertutto. Oltre alla loro qualità estetica, queste figure o immagini costituiscono un documento storico sulla fede, la vita e l'immaginazione del Medioevo.






 I successivi lavori di Frank Horvat, 1999 (1999),  La Véronique (2002-2003) e Eye at the fingertips (2006- in corso), si basano sulla rappresentazione della quotidianità vista come evoluzione e dono frutto dell'intera vita e delle sue sperienze. Quasi a rappresentare questa semplicità nata dall'esperienza, egli usa apparecchi semplici, ma che tra le sue mani rivelano la superiorità tecnica e selettiva di un grande professionista.
A Daily Report 1999 è la cronaca della vita quotidiana di uno dei maestri della fotografia del Novecento. Ogni giorno, nel 1999, Frank Horvat ha  creando il suo diario personale dell'ultimo anno del secolo. La sfida consisteva nel produrre ogni giorno almeno un'immagine della sostanza. Il risultato è un panorama affascinante e rivelatore della visione di un uomo.







  Presso le Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino (Piazzetta Reale, Torino) è possibile, dal 28 febbraio 2018 al 20 maggio 2018, assistere alla mostra Frank Horvat - Storia di un fotografo, che ospita 250 fotografie realizzate da Horvat insieme ad altre 31 immagini provenienti dalla sua collezione privata che include autori come Helmut Newton, Henri Cartier Bresson, Robert Doisneau, Irving Penn, André Kertesz, Brassai, Edward Weston, Richard Avedon, Josef Koudelka, Edouard Boubat, Eugene Smith, Bill Brandt, Eugene Smith, Jacques-Henri Lartigue e Elliott Erwitt.

Orari di apertura: lunedì 14-19; da martedì a domenica 10-19
Chiusura biglietteria ore 18

Frank Horvat. Fotografie 1950-2016. Catalogo della mostra , 144 pagine, 2018, Silvana.
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