lunedì 25 giugno 2018

Non di sola tequila e rum vivono gli Ispanoamericani. Alla scoperta di cachaça, chicha e pulque.





 Stanchi dei soliti rum e tequila? Ecco alcuni alcolici tipici dell'America Latina con cui annaffiare i mondiali di calcio 2018, le letture estive o le fumate caraibiche.
 La cachaça è il principale alcolico brasialiano. E' il frutto della distillazione e fermentazione del succo delle canne da zucchero, diverso quindi dal rum, il quale deriva dalla melassa prodotta dalla canna da zucchero. Può essere aggiunto dello zucchero in rapporto 6 gr/l. La gradazione alcolica è di 38-48% Vol.
 Dopo la distillazione e la filtrazione, la cachaça dovrebbe riposare per 2-4 mesi. Viene quindi imbottigliata oppure subisce un periodo di  invecchiamento in tini di legno. Il periodo di invecchiamentò dà origine a diverse tipologioe di cachaça:

- Cachaça Descansada, ossia riposata, detta anche Bianca, Nuova, Argento o Tradizionale. Dopo la produzione viene conservata in contenitori neutri, che non ne modificano il colore o l'aroma.

- Cachaça Envelhecida, ossia invecchiata, detta anche Gialla o Oro. Derivante dalla miscelazione di Cachaça Descansada con almeno il 50% di  cachaça invecchiata in contenitori in legno con una capacita di 700 litri, per un periodo non inferiore a un anno.

- Cachaça Premium. Prodotta con il 100% di cachaça invecchiata in contenitori in legno con una capacita di 700 litri, per un periodo non inferiore a un anno.

- Cachaça Extra Premium. Prodotta con il 100% di cachaça invecchiata in contenitori in legno con una capacita di 700 litri, per un periodo non inferiore a tre anni.

- Cachaça Reserva Especial. Prodotto che presenta caratteristiche superiori di quelle standard e certificate da laboratori autorizzati dal Ministero dell'Agricoltura.

-  Cachaça Adoçada, ossia zuccherata. Prodotta con una quota di zucchero aggiunto superiore a 6 gr/l e inferiore a 30 gr/l.


La Cachaça può essere bevuta liscia, con ghiaccio, con soda, caffè, tè, frutta, ecc.





Se la cachaça è il distillato brasiliano per eccellenza, la Caipirinha è il cocktail  nazionale.  Esso è costituito da:

 cachaça (5 cl),
 lime (mezzo)
 zucchero di canna (2 cucchiaini)

 Bisogna pestare senza pietà il lime a spicchi con lo zucchero e un pochino di cachaça. Ottenuta un'adeguata miscelazione dei vari aromi, possiamo aggiungere il resto della cachaça. Potete aggiungere, prima della restante cachaça, del ghiaccio tritato o, in caso di abbordaggio, una fetta di lime sul bordo del bicchiere. Questa bomba mimetizzata viene bevuta in qualsiasi momento, anche per accompagnare le tipiche pietanze brasiliane e per stemperare i temibili peperoncini brasiliani.




 Altri cocktail, che prevede l'utilizzo della cachaça, sono il Caju Amigo e il Rabo de Galo. Gli ingredienti del Caju Amigo sono:

 cachaça (15 ml)
 succo di anarcardi (15 ml)

Mescolate il tutto in un Collins, decorate con frutta e servite ben freddo




 Il Rabo de Galo necessita di:

cachaça (1,5 oz)
Martini Rosso o Cynar (1,5 oz)

Mescolate il tutto con ghiaccio e versate in un Old Fashioned. Alternativamente, potete utilizzare sia il Martini Rosso sia il Cynar, con un dosaggio per entrambi di 0,7 oz e aggiungendo due gocce di Scrappy’s Orange Bitters.





 Vi ricordate quei drappi rossi che allietano la vista di camionisti e viandanti? Bene, nelle strade dell'America Latina è possibile trovare edifici con drappo appeso, non sempre rosso, ma con mercanzia diversa dalla nostrana muschiosità. Questi locali son detti chicherias e sono popolati dalle chicheras, donne che hanno il compito di produrre e vendere la chicha, bevanda alcolica, ma anche no, derivante dalla fermentazione principalmente del mais, ma anche da quella di altri cereali, frutta, quinoa e manioca. L'ingrediente principale viene cotto ripetutamente per due giorni e poi fatto fermentare in contenitori di terracotta per un paio di giorni.
 La chicha dei veri intenditori subisce un passaggio che precede la fermentazione, ossia la masticazione dell'ingrediente al fine di favorire la trasformazione dell'amido in zuccheri, con conseguente aumento del livello alcolico.





Il pulque è una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione del succo dell'agave. Originariamente era una bevanda sacra il cui consumo era limitato a determinate personalità e particolari cerimonie. Il suo consumo era ad esempio concesso ai sacerdoti e alle vittime sacrificali.
 Dopo la conquista spagnola diventò una bevanda di uso comune. Ha un aspetto viscoso e si presenta con un colore biancastro e con una schiuma leggera. Ha un sapore amarognolo e ciò, insieme a una gradazione di circa 7°, accomuna questa bevanda con la birra. Proprio la bevanda introdotta dai crucchi ha causato il declino del pulque. Alcune ditte locali cercano di salvaguardare il pulque attraverso i fricchettoni del turismo responsabile, organizzando quindi itinerari e gite per far conoscere agli occidentali e agli yankee questa bevanda tipica del Centroamerica e il suo percorso produttivo.





Nessun commento: