lunedì 25 febbraio 2019

Fumare il sigaro nella pipa






 Nell'articolo dedicato al Mastro Tornabuoni Long, ho parlato del legame ancestrale tra sigaro italiano, focolare domestico e pipa. Mi sembra quindi logico che l'atto di caricare e fumare il sigaro italico in pipa debba avvenire con una ritualità che rispetti questo sacro figlio della terra e del lavoro umano.
 In rete vedo gente che scortica quest'opera d'arte, eliminandone la fascia e utilizzando solo il ripieno. Tal sacrilego atto non fa altro che castrare le doti aromatiche del sigaro, icarandone l'evoluzione. In questo breve articolo voglio descrivere i due sempici modi che uso per caricare il sigaro in pipa, soprattutto in funzione della sua costituzione, ossia short o long filler.
 Il long filler, per essere fumato in pipa necessita di essere sbriciolato attentamente, in maniera tale da permettere un'adeguata combustione sia del ripieno che della fascia. Tale processo può essere effettuato avvalendosi di un taglia sigari, per poi romprere le rondelle ottenute, oppure direttamente con un paio di forbicine o a mano
 Il prodotto ottenuto può essere utilizzato in ogni tipo di pipa, indipendentemente dal diametro interno del camino.



mercoledì 13 febbraio 2019

The Dreamer di Versace





 Prima di fumare la pipa e i sigari, ero un accanito fumatore di sigarette, sia quelle preconfezionate sia quelle rullate. Il lento fumo è caratterizzato dalla ricerca del momento adatto da dedicare a una ritualità precisa e appagante. Come dice Ron Perlman in StartUp: "questo è un sigaro. Non è fumare."
 Il fumare è quando le sigarette ti afferrano le gonadi, costringendoti ad accenderne una. E se non puoi farlo? Bene, apri il pacchetto e cominci ad annusare. E' una cosa che abbiamo fatto tutti. A scuola, all'università, a lavoro, durante un funerale come a un matrmonio, i nostri nasi hanno fatto da rompighiaccio all'interno di un pacchetto per assaporare quel profumo, in maniera da reistere ancora un po' e rinviare il momento dell'accensione, pregustandolo come se fosse l'ultima sigaretta di un condannato a morte. Quel profumo è ciò che ci regala The Dreamer di Versace.
 La sensazione è propio quella di trovarsi in un incontro formale e imboscarsi per accendere una sigaretta dopo averla consumata attraverso assalti nasali. Immaginatevi di presentarvi lindi e curati a un convegno, annusare una bionda, secca e non curvosa, e poi defilarvi dall'uscita di emergenza per fumare la suddetta bionda tra fronde e frasche come un vietcong.  The Dreamer fonde infatti le note verdi di apertura, con un buon tabacco stemperato da un'ottima sfumatura polverosa. Il tutto vi abbraccera per circa 7/8 ore.
 Se quindi sarete costretti a chiudervi in quattro pareti, senza la possibilità di evadere per una sigaretta, spruzzatevi un po' di The Dreamer prima di uscire di casa, almeno la vostra mente sarà libera di passeggiare in una pineta tra nuvole di tabacco.

martedì 5 febbraio 2019

Carolina Herrera For Men






 Se avete frequentato qualche ragazza fricchettona, di sicuro conoscerete le sigarette indonesiane kretek, dove il  tabacco viene aromatizzato con chiodi di garofano ed altri ingredienti come cannella, vaniglia, anice, ecc. Se queste non vi hanno particolarmente entusiasmato, ma avete apprezzato la scia aromatica che si lasciavano dietro, potreste essere interessati al Carolina Herrera For Men.


 Questo profumo ci immerge inizialmente in un paesaggio rurare con note verdi di rosmarino e lavanda impreziosite da limone e neroli, a cui fa seguito una base floreale. Questa passeggiata bucolica termina in un locale della folcloristica Jalan Jaksa, via popolare tra i turisti fai da te di Giacarta, dove ci viene donata una base di tabacco, spezie, su cui spiccano i chiodi di garofano e la cannella, ambra e sandalo.
 Carolina Herrera For Men ci accompagnerà per circa quattro ore. Perfetto risulta il suo abbinamento con dopobarba speziati come Old Spice o Bay Rum. Anche il matrimonio con il Tabac risulta interessante, dati i numerosi punti di contatto della piramide orfattiva.