La durezza dell'acqua, misurata attraverso i gradi francesi (°f), è data dal contenuto di ioni calcio e magnesio. Una delle conseguenze dell'eccessiva presenza di questi ioni è la formazione di calcare, responsabile di interferire nello scambio termico, aumentando quindi il consumo energetico, di creare occlusioni a carico delle tubature e di danneggiare elettrodomestici come lavatrici, lavastoviglie, ferri da stiro, boiler, ecc.
Un'altra conseguenza della durezza dell'acqua è a carico dei detersivi e dei saponi. Se andiamo qui,
ossia alla pagina che wikipedia dedica al sapone, scopriamo che uno
degli agognati oggetti dei nostri acquisti compulsivi non è altro che
"un sale di sodio o di potassio di un acido carbossilico". Mentre gli
ioni Na e K permettono al sapone di miscelarsi con l'acqua, gli ioni Mg e
Ca, presenti in eccesso nell'acqua dura, si legano al sapone,
originando una schiuma insolubile inadatta al montaggio e, quindi, alla
rasatura. E' necessario, di conseguenza, utilizzare più sapone, per
compensare i legami che si vengono a creare con gli ioni Mg e Ca. Un
discorso quindi simile a quello degli enzimi e degli inibitori.
Per scoprire la qualità della vostra acqua di rubinetto, potete utilizzare il kit Fem2 Ambiente ideato dall'Università Milano Bicocca, portare un campione ad un laboratorio di analisi chimiche, richiedere informazioni presso gli uffici del servizio idrico locale o fare attenzione all'efficacia dei saponi e dei detersivi.
Esistono diversi metodi per addolcire l'acqua dura. Se volete usufruire di acqua trattata anche per le vostre tisane e il vostro caffè, oltre che per montare i vostri saponi da barba, la scelta ideale è acquistare una caraffa filtrante.
Le caraffe filtranti utilizzano cartucce in grado di imprigionare i minerali in eccesso. I fattori di cui tener conto, prima dell'acquisto, sono:
- la possibilità che questi filtri diventino terreno colturale per microrganismi patogeni;
- il rilascio di argento, metallo non assimilabile dal nostro organismo, residui di resine o carbone attivo;
- l'eccessivo assorbimento di magnesio
- la capacità reale della caraffa, ossia quella riferita alla quantità d'acqua che è in grado di contenere, escluso logicamente il volume occupato dal filtro;
- il costo dei filtri
Il prodotto migliore risulta il modello J996 della Laica, venduto con 6 filtri a un prezzo di circa 35 euro. La confezione da 12 cartucce, per la successiva manutenzione, ha un costo di circa 40/45 euro.
Le cartucce filtranti, composte da resine a scambio ionico e carboni attivi argentizzati, hanno una durata di 1 mese, o comunque massimo 150 lavaggi. La caraffa è dotata di un segnale in grado di evidenziare la necessità di cambiare il filtro.
I filtri sono in grado di mantenere metalli pesanti, ioni e batteri.
La caraffa, in plastica trasparente e con coperchio bianco, ha un peso di 1,27 kg e una capacità di 2,3 litri (1,3 litri filtrati). Le dimensioni del collo sono 30 x 29,4 x 18,2 cm.
Se il vostro interesse è unicamente quello di coccolar le vostre gote, ci sono metodi meno costosi. Quello più semplice è rappresentato dalla bollitura. Dopo aver fatto bollire l'acqua, lasciatela raffreddare e decantare. Prelevando l'acqua superficiale, magari con un siringone per evitare di miscelare nuovamente le particelle depositate sul fondo, otterrete un'economicissima acqua dolce. Dovrete solo rinunciare ai due centimetri di acqua presente sul fondo.
Uno dei metodi casalinghi, per contrastare l'azione dell'acqua dura sul montaggio, è quello di utilizzare il bicarbonato di sodio. Questo prodotto, particolarmente economico, è anche un buon alleato per la bellezza della pelle, essendo dotato di una naturale azione esfoliante e deodorante. Bisogna aggiungere 500 g di bicarbonato di sodio ad un litro di acqua bollente, che, una volta raffreddata, va conservata in una bottiglia. Quando necessario, basterà aggiungerne un cucchiaino a mezzo litro d'acqua.
Un'altra possibilità è quella di utilizzare acqua distillata. Questa, però, deve essere miscelata con l'acqua dura del nostro rubinetto, poiché, se utilizzassimo solo l'acqua distillata, otterremmo una schiuma molto voluminosa ma secca e con ridottissima densità. Ci ritroveremmo con una banale schiuma da bomboletta, ma utilizzando prodotti ben più costosi. Il rapporto deve essere di 1:1
L'acqua distillata può essere utilizzata pura per la manutenzione dei pennelli o dei rasoi, dopo la rasatura, per liberare le fibre e l'acciaio dal calcare accumulato.
L'acido citrico può essere un ottimo alleato per il montaggio dei nostri saponi. Aggiungendone circa un grammo per litro d'acqua, esso si legherà ad una quota degli elettroliti presenti nell'acqua, riducendone la durezza. Il problema è rappresentato dalla piccolissima quantità con cui bisogna giocare per trovare il dosaggio ottimale. L'acido citrico lo trovate in qualsiasi farmacia o negozio di integratori, su amazon il prezzo, in base al formato, varia dai 4 agli 8 euro circa per kg.
Altri due metodi sono il Superlather e l'Uberlather, di cui ho già parlato, i quali si basano sulla saturazione e il contributo della glicerina per ottenere una schiuma simile alla panna montata.
Spero che tra questi possiate trovare il metodo più adeguato per ottenere finalmente una schiuma ottimale. Buona rasatura a tutti!
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